Recensione del Libro n. 4015.

Konrad Zuse: The Computer - My Life

Springer-Verlag, Berlino (1993); p. XIV + 242.

Konrad Zuse è stato uno dei grandi pionieri della rivoluzione iniziata con la costruzione dei primi calcolatori. Secondo F. L. Bauer di Monaco, l'autore sarà ricordato nel futuro con questa breve frase, densa di contenuti: ``Creatore del primo calcolatore completamente automatico, controllato da un programma e programmabile in linguaggio binario in virgola mobile. È diventato funzionante nel 1941." Tale calcolatore fu costruito nell'appartamento dei suoi genitori a Berlino, durante la seconda guerra mondiale, quando il pericolo dei bombardamenti era continuo. Dopo la guerra Zuse fondò una sua ditta, che più tardi fu conglobata nella Siemens. Zuse si occupò di calcolatori per tutta la sua vita, utilizzando prima relay elettromeccanici, poi valvole e infine transistors. Ha anche sviluppato un linguaggio di calcolo, che includeva caratteristiche più tardi inglobate nei linguaggi di calcolo più avanzato. Ha scritto numerosi libri e articoli e ha ricevuto numerosi premi ed onoreficenze.

Questo libro è un'autobiografia che racconta la storia del calcolatore dal punto di vista dell'inventore che ne costruì il primo esemplare. La storia diventa quindi intimamente connessa con la storia della vita dell'autore. Da questo ne deriva un libro più romanzato che scientifico. L'autore si sofferma sui problemi che si nascondono dietro qualunque piccolo o grande miglioramento. Per esempio nel libro l'autore risponde alla domanda ``come sei arrivato a inventare il primo calcolatore?" usando una frase presa da un altro grande inventore: Thomas Edison. ``Solo l'uno % del successo proviene dall'ispirazione, il restante 99 % proviene da sudore di duro lavoro". Zuse cerca anche di far capire le motivazioni profonde che lo hanno continuamente sospinto nella sua carriera scientifica. L'autore dice che lui e tutti i suoi colleghi pionieri nello studio e sviluppo dei primi calcolatori credevano fortemente nella tecnologia, avevano un grande ottimismo e credevano nelle conseguenze benefiche del progresso tecnologico.

Il libro è suddiviso in 9 capitoli, ognuno riguardante un periodo della vita dell'autore. Schematicamente i capitoli hanno i contenuti seguenti:

1 Infanzia.

2 Gli studi e le prime invenzioni.

3 I primi anni dei calcolatori, la serie di calcolatori Z.

4 La guerra del 1939-1945, il servizio militare, il lavoro in un dipartimento speciale dell'aviazione e il lavoro sui calcolatori, spesso fatto durante i week-end. Il primo vero calcolatore, lo Z3.

5 Ancora guerra, tentativo di ottenere un dottorato di ricerca, fine della guerra.

6 Periodo come rifugiato di guerra e ampia discussione sul mondo del calcolatore; sviluppo dei calcolatori in Germania e negli Stati Uniti; l'ufficio patenti.

7 I primi ``business partners" (IBM e Remington Rand). I calcolatori Z4 e Z5.

8 I partners commerciali ``se ne vanno"; le macchine disegnatrici al calcolatore, la serie Z60 e il ``graphomat Z64".

9 Le onoreficenze e i premi ricevuti, uno sguardo al futuro.

- Seguono 6 appendici, Note e bibliografia.

L'autore è nato a Berlino nel 1910 da genitori di origine prussiana. Dopo un'infanzia e una giovinezza in un tipico ambiente familiare prussiano, l'autore frequentò la Technical University di Berlino. Dopo la fine degli studi lavorò brevemente come ingegnere. Ma poco dopo si mise a lavorare in proprio per dedicarsi allo sviluppo dei calcolatori, utilizzando prima lo scantinato della sua casa paterna e poi una ditta propria. La storia si sviluppa fino all'età matura e alle onoreficenze ricevute.

La figura di fianco mostra il libro dei visitatori dell'autore con lo scritto del 12 maggio 1941, il giorno della dimostrazione del calcolatore Z3 a visitatori dell'Istituto di Ricerche Aeronautiche tedesco.

Il primo vero calcolatore, denominato Z3, aveva le seguenti caratteristiche:

- tecnologia a relays elettromeccanici (600 per l'unità aritmetica, 1400 per l'unità di memoria),

- sistema di numeri binario,

- unità floating point,

- lunghezza di una parola: 22 bits,

- capacità della memoria: 64 parole,

- controllo con un'unità a nastro di carta con 8 tracce,

- ingresso tramite una tastiera con numeri a 4 decimali,

- uscita su striscia luminosa,

- velocità: circa 3 secondi per eseguire una moltiplicazione (o una divisione o una radice quadrata).

Questa autobriografia è stata scritta in modo vivace e in uno stile piano, con molti aneddoti, reminiscenze e alcune discussioni di tipo filosofico. L'opera contiene anche interessanti illustrazioni, diagrammi, appunti scritti e disegnati dall'autore e lettere scambiate con altri personaggi dell'epoca.

Il libro non ha carattere scientifico, è più una cronistoria autobiografica. Sono di sicuro interesse varie parti, soprattutto quelle delle lettere dell'epoca, mentre in alcune parti l'autore si sofferma forse un po' troppo su caratteristiche specifiche delle sue invenzioni ed ha alcune punti di vista un po' di parte.

Giorgio Giacomelli e Roberto Giacomelli

Bologna, 20 gennaio 1996


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